“Io invece bevevo svogliatamente il mio latte e Orzobimbo, coi frollini tristi, sognando la brioche calda con la quale Marco iniziava la giornata. (…) Di solito aveva sul viso una macchia di marmellata o di cioccolato, a seconda di quale brioche stava gustando, e ci sorridevamo: eravamo entrambi molto felici di rivederci, come se non ci fossimo salutati solo poche ore prima. (…) E così, pian piano, frollino dopo frollino, tra un’Irene perfetta e tutta una serie di bastardate ben lontane dalla perfezione, la bambina con la mantellina gialla diventava donna. Pronta per tutta una serie di rappresentanti dell’Homo bastardus che le sarebbero toccati in sorte: altro che frollini…”
Un’irresistibile single alle prese con problemi di cuore, colleghi e capelli. Sandra Faé, milanese, adora inventare storie. Ha una gemella con la quale condivide la passione per gli hobby creativi, e un marito per 3/4 greco col quale condivide tutto il resto. |