«La malattia senile del giornalismo è l’autobiografismoť» ha detto Enzo Biagi, e questo quaderno, un passatempo autoerotico come ogni diario retrospettivo, è stato annotato appunto nella stagione infeconda in cui si dimenticano i nomi e gli ombrelli. Mi ritrovo, insomma, a sottrarre le dita all’artrite intrecciando questo cestello di giunchi nell’età che induce persino i vescovi a dimettersi; del resto, come scriveva da nonagenaria Lalla Romano, si ritorna sempre nel luogo dal quale non si è mai partiti.

Alberto Tagliati, giornalista, ha diretto rotocalchi popolari (Stop, Grand Hotel, Eva Express), il mensile Historia, e il quotidiano L'Occhio, nella cui conduzione subentrò a Maurizio Costanzo. Per la televisione ha partecipato alle trasmissioni del Dipartimento Scuola Educazione, è stato autore e presentatore di rubriche culturali nei programmi di intrattenimento condotti da Gianfranco Funari, Paolo Limiti e Gabriele La Porta, sia alla Rai che a Mediaset e Odeon Tv.
Abita a Milano ma soggiorna spesso e volentieri a Codigoro (Ferrara), nella casa natale di suo padre.