«Ancora per notte un tempo certo ancora per giorno un certo tempo (quanto tempo e notte e giorno a lunga eppur a breve esistenza): ancora da crepuscolo a crepuscolo/ancora solo a presente un temporaneo forte sonno a fare spento un debole sogno di questo personaggio; (se a sguardo di estraneo passante/a malapena/si vedono e lontani fatui lumi a oriente ancora per sguardo e opulenti pulviscoli in balordi colori tuttora certo remoti) allora sa questo personaggio Mètro certo in questo momento (da sonno a veglia da spento sogno a risveglio) sa temporaneo vuoto di più abituali visioni (chiusi occhi d’agostana epoca) in oblio (temporaneo) di fatti misfatti...» dall’incipit |