Un giornalista appassionato di montagna e di sci, quarantottenne scansonato e immaturo, è improvvisamente costretto a confrontarsi con una realtà adulta: l’omicidio in redazione, a colpi di spranga, di una giovane collega. La caccia all’assassino mette a nudo le contraddizioni di una generazione, ma anche l’insofferenza verso la provincia ottusa e bigotta che fa da quinta al racconto. Per contrasto, emerge l’amore per Torino e per le sue montagne, dove il protagonista si rifugia nel tentativo di fermare il tempo attraverso il gioco. Carta stampata, pendii innevati, morte: sono tutti pretesti. La vera chiave è un male di vivere intenso, ma sempre pronto a stemperarsi in una risata aromatizzata alla birra.

Giorgio Bianco è nato 43 anni fa a Torino dove vive e lavora. Come Gio, il protagonista del romanzo, è un giornalista che adora sciare. Forse per questo motivo Notizie fredde sembra una storia vera: articoli giornalistici e discese sulla neve vengono descritti da chi li vive in prima persona. E alla fine del romanzo s’insinua il sospetto che, in una piccola redazione di provincia, il delitto sia avvenuto davvero.