Bene si attaglia, a questa raccolta di racconti pubblicati nei primi anni ’60, per la gran maggioranza sulle riviste Rizzoli (Annabella e Novella), la premessa di Antonio Ricci, che li introduce con taglio canzonatorio sulle priorità femminili di tutti i tempi. Essi infatti potrebbero, in certa misura, proporsi come una sorta di spaccato del passato da contrapporre allo specchio impietoso –fornito da Striscia la notizia, di cui Ricci è autore– del nostro stato attuale.

Molti di quanti hanno oggi superato le sessanta primavere o giù di lì, ritrovandosi faccia a faccia con quel mondo lontano proveranno una viva emozione, e certo qualche rimpianto. I più giovani, invece, stenteranno a credere che sia mai esistito. Come prestar fede a quelle fanciulle dai modi un po’ timidi e impacciati che si avventuravano nell’ambiente del cinema, speranzose di farne parte, però ben accorte a non incorrere in possibili agguati da parte di intraprendenti registi? Come paragonarle alle odierne aspiranti veline o top model o show girl, agguerite nel destreggiarsi a ottenere successo e denaro? In queste pagine la donna è dipinta proprio com’era allora: per lo più asservita a convenzioni che non consentivano deroghe all’osservanza di regole conformiste della società dei benpensanti.

Romana Rutelli ha scritto i due romanzi Ritratto di signora capovolta e Fuga per Andromeda, la commedia Deciderò in ascensore, vincitrice di un premio Vallecorsi, e alcune raccolte di versi (Il dito a scatto ha vinto il Premio Nazionale di Poesia "Antica Badia” di S. Savino). Oltre alle numerose pubblicazioni scientifiche di critica letteraria, si ricordano gli ultimi tre volumi sul cinema, l’ultimo dei quali, Eros Violento, sul tema della violenza sulle donne, rappresentato in un film di successo.