Aprire il fuoco, straniante rivisitazione dei moti delle Cinque Giornate di Milano trasposti però nel 1959, mescola passato e presente, personaggi storici e contemporanei, realtà e fiction, e ci restituisce l’amara quotidianità di un esule che giorno dopo giorno scruta l’orizzonte per cogliere il segno dell’avvio della rivoluzione. Ultimo romanzo di Luciano Bianciardi, nonché suo testamento spirituale, è il lavoro più complesso della sua narrativa, denso di riferimenti storici, letterari e personali. Questa edizione annotata vuole quindi essere uno strumento di lettura e comprensione sia per i cultori delle pagine bianciardiane sia per coloro che vi si avvicinino per la prima volta. Luciano Bianciardi (Grosseto 1922 – Milano 1971) è stato giornalista, taduttore e scrittore. Tra gli autori americani da lui tradotti, ricordiamo Miller, Faulkner, Steinbeck e London. Tra le sue opere, citiamo Il lavoro culturale (1957), L’integrazione (1960), La vita agra (1962) e la raccolta di scritti giornalistici L’alibi del progresso (2000).
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