Il fatto che una riflessione dedicata a Bianciardi garibaldino emerga nell’habitat antirisorgimentale che distingue i nostri anni difficili riesce ad assicurare paradossalmente all’impegno dello scrittore quel carattere polemico e contro-corrente che distingue i suoi gesti in vita, trasformando l’evento antico in dimensione continuativa. Poiché la lucida profezia di futuro di Bianciardi cade ancora in taglio come funzionale, è necessario ammettere che il destino letterario dello scrittore si configuri nel segno di una contestazione perpetua. Si può stare certi che questo richiamo postumo alla figura dell’intellettuale, votato per statuto a dire “no” a un presente inameno, non sarebbe certo dispiaciuto all’autore della Vita agra. dalla premessa di Arnaldo Bruni |