Un omicidio a Bucarest: un ragazzo, Paducel, ne è testimone involontario. L'ispettore Razvan deve fare luce sulla vicenda, ma ci vede poco e male: la sua è un'indagine a tentoni, come a tentoni lui si muove nella vita. Mentre Paducel si aggira nei meandri della città sotterranea, popolata da un mondo nascosto, Razvan agisce in superficie, ma di luminoso c'è ben poco. In una realtà fatta più di comparse, in bilico tra un passato da dimenticare e un futuro che non riesce a scrollarsi di dosso le ferite della dittatura, sono gli animali a seguire le tracce della storia: i cani, che tutto vedono dal basso, e i corvi, che osservano dall'alto e incupiscono un cielo già grigio. Perché a Bucarest niente è definito, a Bucarest non c'è niente da vedere. Federico Collesei (Legnaro, 1960) dal 2010 è docente di Italiano in un liceo bilingue di Bucarest; proprio dall'incontro con la cultura romena è nata l'idea di questo romanzo. |