«...ci sono cose al mondo che è difficile risolvere ragionandoci sopra, cose che solo i poeti sanno come trattare» afferma Hadyn, il suonatore di violino, uno dei personaggi fantastici creati da Paolo Altamura. Un filosofo visionario è una calamità. Un poeta visionario una benedizione. Ogni sua invenzione è una scommessa sull’assoluto. E mentre la parola del filosofo mette ordine nella confusione del reale, quella del poeta mette scompiglio nell’immaginario al fine di generare il caos. Così, a noi tutti, prigionieri di un mondo fatto di percorsi segnati, dove il reale è quasi tutto catalogato, confenzionato sottovuoto, spinto e pronto per essere consumato come un alimento precotto, e il possbile relegato a forza sullo sfondo e ai margini delle nostre comuni esistenze, l’Autore indica una via di fuga, quella dei sogni, da assumere come un antidoto al veleno della conformità e dell’omologazione. Paolo Altamura, nato a Milano, ha studiato economia in Italia e negli Stati Uniti. È stato vicepresidente per il marketing in un’azienda multinazionale americana. |