In un mondo che mercifica tutto, anche l’eroismo è stato trasformato in una bevanda e viene venduto al Supermercatone dello Sport, vero tempio del consumismo, in mezzo ad una miriade di attrezzature altamente tecnologiche. Ma esistono ancora dei romantici, il popolo della montagna, che sentono l’attrazione irresistibile per la ricerca (moderna quête) del bello, del giusto e... dell’inutile. «Non abbiamo prodotto niente di utile per il mondo, quello che abbiamo fatto riguarda soltanto ciascuno di noi. Questa lotta liberamente scelta è della massima inutilità per la società, e della massima importanza per noi.» Sette ‘impressioni’ autobiografiche di montagna in cui il monologo interiore del protagonista vede in tempo reale situazioni e sensazioni e mette a nudo i propri pensieri nel loro libero fluire. «Giornata perfetta, il mio dovere l’ho fatto, il tempo è stato buono, me ne torno giù migliore di come ero prima. Perché? Questo non riesco a spiegarmelo del tutto, ma sono sicuro che è così.» Andrea Gentilini è nato nel 1957 a Malè (TN) e vive e lavora a Milano. Fin da bambino ha dimostrato una passione atavica per la montgna, che ha poi frequentato assiduamente per circa trent’anni. Nel 1984 ha ottenuto il titolo di Istruttore Nazionale di Alpinismo del CAI. Pur esercitando la professione di ingegnere, cosa non incompatibile, si autodefinisce un “romantico”. |