Precario, contratti a progetto, ristrutturazioni aziendali: sono termini ormai entrati nel linguaggio quotidiano che ognuno di noi ha sentito in questi ultimi tempi e che, per chi li ha sperimentati sulla propria pelle, assumono una connotazione tragica. In seguito alla ristrutturazione del gruppo nel quale è stato assunto, Gabriele –quarantenne con contratto a tempo indeterminato, una moglie dolcissima e la voglia di far aumentare la famiglia– si ritrova nella giungla del nuovo millennio con tutti i drammi connessi alle problematiche e alle leggi che regolano il mondo del lavoro. Conosce quindi il limbo delle società di outplacement, l’angoscia del tempo che passa e che lo lambisce, il buio di un futuro che non riesce a vedere; e mentre annaspa in questo nodo di complesse situazioni, la sua mente ritorna alla pace e alla solarità di un soggiorno in Israele, in un kibbutz pieno di giovani come lui, intenti a vivere un’esperienza di vita veramente diversa. Alla luce di questi ricordi che gli riscaldano il cuore e gli illuminano la mente, e con la consapevolezza delle sue radici ebraiche, Gabriele trova dentro di sé la forza di reagire, per non lasciarsi andare, e finalmente rintraccia la sua strada, il suo percorso. Maurizio Vais è nato nel ’62 a Milano, dove tuttora risiede. Si è laureato in Ingegneria elettronica nel ’90 e ha lavorato presso diverse aziende del suo settore. Coltiva interessi in campo letterario e musicale: in quest’ultimo settore, in particolare, ha avuto esperienze di piano bar. Ha pubblicato nel 2003, sempre con ExCogita, Il mito di @ e questo suo secondo romanzo ne costituisce l’ideale proseguimento.
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