Il lavoro poetico di Renato Gorgoni ha continuato, in questi anni, a seguire la linea dell’ironia e dell’autoironia, del sarcasmo e della rabbia, contro l’inquinamento e la sistematica distruzione che l’uomo opera ai danni di se stesso e della terra; confermando il giudizio espresso dal critico Marco Forti che, nell’introduzione alle poesie pubblicate sull’Almanacco dello specchio Mondadori, n°6, del 1977, lo definiva “un ribelle gentile e un po’ umiliato, un mite ma tenace protestatario”. In Gabbiani di città, a questo tema costante della sua poesia, se ne affiancano altri, a volte lirici, a volte grotteschi, che sfociano in curiose poesie-racconto; o più personali, giocati sul filo di amarezze e scontentezze quotidiane sulla vita sempre più degradata delle città; sempre più regolata dalle prevaricazioni dei più forti sui più deboli; sempre più emulsionata e condizionata dall’esteriorità delle forme, dall’apparire più che dall’essere. Insomma un itinerario di lettura che racconta in toni abbastanza forti, ma estremamente godibili, gli inciampi, le rabbie e le difficoltà dell’uomo dei nostri giorni.

Renato Gorgoni è nato a Napoli e vive a San Vincenzo, in Toscana. Ha vissuto a Roma, in Sicilia, a Milano, e a Londra per alcuni anni, facendo vari mestieri. Di ritorno dall’Inghilterra si è stabilito a Milano, dove è stato lettore, traduttore e redattore di anglistica per varie case editrici. Appassionato di fotografia, ha svolto attività di fotografo reportagista, viaggiando nei paesi dell’Est. Ha curato Il mago di Oz, di L. Frank Baum, e ha tradotto Peter Pan nei giardini di Kensington, di J. M. Barrie, entrambi editi nella B.U.R con una sua introduzione. Ha pubblicato poesie quasi sempre su riviste.