Gershom, il protagonista, si racconta a Mat –suo interlocutore, confessore e depositario della memoria– che renderà romanzo la sua cronaca. La vicenda ha luogo nel presente e rispetta le unità aristoteliche, ma esplode, nella narrazione di Gershom, fino a raggiungere luoghi ed epoche diverse, sempre con la precisa coscienza del hic et nunc, dove l’epilogo fatale, previsto e destabilizzante, attende i personaggi e i fruitori dell’opera. La narrazione di Masci, stringata ed essenziale, è un originale connubio tra narrativa e sceneggiatura cinematografica; sempre in precario equilibrio tra il thriller, il romanzo psicologico e la diaristica d’attualità, essa si avvicina per certi versi a quella della scuola americana, senza però rinunciare ai tempi della riflessione e della profondità di tradizione europea. Curioso e attento tecnico della comunicazione, Ferruccio Masci, dopo aver praticato il giornalismo negli anni immediatamente successivi alla laurea, è scrittore di narrativa, saggistica, teatro e cinema, e non disdegna il testo poetico e la canzone. Si occupa di estetica sia come ricercatore e conferenziere, sia come critico d’arte e di letteratura. Regista e attore, ha messo in scena opere classiche e testi propri e ha inoltre prodotto medio e cortometraggi. |