Diciassette racconti (o diciannove, a seconda dei punti di vista) per mettere in scena storie e non-storie tra il serio e il faceto. Si ride e si rimane in silenzio, a fasi alterne; si procede in agilità e ci si deve fermare a pensare; si passa da situazioni movimentate ad altre in cui non succede niente. Un po’ come capita ogni giorno. E con l’intero dichiarato, da parte dell’autore, che ognuno sia libero di interpretare ogni singola frase nel senso che gli piace di più. Giovanni Barbo è nato 24 anni fa (ma siamo sicuri?) a Trieste, dove continua a vivere nonostante tutto. È un appassionato di musica, cinema e libri, soprattutto se si tratta di scrittori americani della scena avantpop, postmoderna o pulp. L’influenza di cui si sente più consapevole, per quanto riguarda questa sua prima raccolta di racconti, sono i film dei fratelli Coen. Non è un purista della letteratura. |