Nella raccolta Lettere di donne si ritrova la sensibilità dell’autrice quale era apparsa nel libro di poesie dell’esordio: quella di una donna che non sa, non vuole, non può sentirsi “un fiocco nella neve”, che mantiene in vita i sogni anche tra “panni, patate, polvere e sudore”, ma senza spingere nessuna porta, senza forzare nessun gesto, nessun comportamento. L’equilibrio, la sobrietà e il riserbo manifestati in questi scritti sono pari solamente alla volontà e alla forza che da essi traspaiono. Le lettere della raccolta sono perfettamente bilanciate fra due estremi pericolosi, in questo genere letterario, che sono da una parte la piattezza e dall’altro lo scivolamento nel patetico: nel loro rigore, nella scrittura misurata e asciutta, ma allo stesso tempo incisiva e penetrante, sta la loro grandezza. Silvana Bego Gai è nata e risiede ad Asti. La sua storia personale intreccia un quotidiano vissuto nell’ambito della famiglia, del lavoro di insegnante elementare, del volontariato, del tempo libero. Ha scritto poesie e prose e, nel 2003, ha pubblicato la raccolta Le poesie di Silvana a ritroso. |