Una donna sposata, matura e colta, si ritira a Basilea, per la classica “pausa di riflessione”, provocata da un presunto tradimento del marito. Nella cornice mitteleuropea della città fluviale, immersa nelle tinte tenui dell’inverno svizzero, conosce un giovane e se ne innamora. La loro è una storia appassionata, senza un futuro possibile, ma caratterizzata dal dominio incontrastato e irriducibile della sensualità, nonché dal progressivo smantellamento delle regole, quelle regole che hanno da sempre dettato il viver civile della borghesia benpensante, ceto al quale appartiene la protagonista. La donna vive così le più trasgressive esperienze, non ultima quella della coppia aperta, fino all’essere coinvolta, a sua insaputa e suo malgrado, in un complotto terroristico internazionale. Ciò che emerge, alla fine, è che il “tradimento” del quale aveva accusato il marito –e che, tra l’altro, non è affatto sicura sia stato commesso– le appare ora un peccato veniale: la storia vissuta le ha rivelato come le passioni siano a volte non contrastabili, prendano il sopravvento sulla razionalità e sul buon senso e che agli umani non resti che considerare gli errori, sia i propri che quelli degli altri, con il massimo della tolleranza. Carla Pesciatini è nata a Pisa, ma attualmente vive a Livorno. Laureata in Pedagogia, ha lavorato come insegnante e direttrice didattica e come addetto stampa al Ministero degli Affari Esteri. Inoltre ha collaborato a giornali e riviste per gli italiani all’estero. Con Vincenzo Cerami, ha scritto il racconto A Sud, pubblicato in un’antologia. Nel 2001 è uscita una sua raccolta di racconti, Racconti d’estate. Questo è il suo quarto romanzo. |