I minatori della Maremma, edito per la prima volta nel 1956, è un’indagine sulla condizione sociale e umana dei minatori maremmani dalla sua drammatica formazione storica fino agli anni Cinquanta. In esso si ripercorrono le tappe della colonizzazione della Maremma (impresa epica tanto quanto la conquista del West, se non forse di più), della comparsa delle prime società minerarie e dell’inizio di uno sfruttamento razionale dei giacimenti, dello sgretolamento dell’economia tradizionale agricola e pastorizia e della nascita dei primi villaggi operai, delle ripercussioni della rivoluzione industriale sulla psicologia e sulla cultura dei minatori, e infine delle lotte sindacali. Luciano Bianciardi (Grosseto 1922 – Milano 1971) e Carlo Cassola (Roma 1917 – Montecarlo di Lucca 1987) sono due tra i massimi esponenti della narrativa degli anni Sessanta. Di Bianciardi ricordiamo Il lavoro culturale (1957), L’integrazione (1960), La vita agra (1962), La battaglia soda (1965), Aprire il fuoco (1969), L’alibi del progresso (2000), Un volo e una canzone (2002). Di Cassola ricordiamo Fausto e Anna (1952), Il taglio del bosco (1954), La ragazza di Bube (1960), Un cuore arido (1962), Il ribelle (1980). |