La vita è quello che accade mentre stai facendo altro. Leandro lo sa bene: per anni ha osservato la pioggia battere sulle grate di ferro, rintanato nel buio dei suoi pensieri, con l’idea fissa di una libertà perduta e di una figlia che non avrebbe mai visto crescere. Anche Sofia sa com’è la vita e per questo la affronta di sbieco, girata da un’altra parte, volando per il mondo alla ricerca di qualcosa che riempia il vuoto lasciato dal padre. Due strade parallele, destinate a non incontrarsi mai... finché qualcuno, senza nome e senza passato, finirà per incrociarvi la propria. In una storia di assurde contingenze, di vite accidentali destinate a scontrarsi e ad accettarsi, si svela la parabola di un amore paterno mai sconfitto. Al suo esordio letterario, Aldo Germani ci regala un quadro sincero e ricco di sfumature sulla profondità dell’affetto e la forza dei legami. Aldo Germani (1968) vive nell’hinterland milanese. È sposato e ha tre figli. Ingegnere edile, ha scoperto l’attrazione per l’insegnamento spiegando matematica agli alunni di un istituto alberghiero. Pessimo cuoco, memoria scadente, insoddisfatto seriale. Ha un debole per le foto in bianco e nero e per i testi di Niccolò Fabi. Da una recente passione per la scrittura, è nato Le quattro del mattino, il suo primo romanzo.
|