L’autore, in questo lungo racconto presentato con il sottotitolo di Diario Grossetano, ricorda e rivive un’epoca –un’epopea sarebbe meglio dire– raccontando con garbo tutto toscano le sue esperienze di vita a cavallo della seconda guerra mondiale. Con la lucida sensibilità di un cronista attento, egli fotografa avvenimenti e persone fissandole in un universo di piccoli ma intensi quadri che fanno di quest’opera una personale e gustosa finestra sul passato di un uomo –ingegnere e architetto– che non perde mai il vizio di sorridere sempre di sé e degli altri. Mario Santini, maremmano purosangue, è nato nel secolo scorso, –cosa che, peraltro, è accaduta a molti di noi– e vive a Grosseto. |