A queste pagine è affidato il racconto, delicato e sofferto al tempo stesso, del viaggio nella memoria del protagonista in seguito alla morte della madre. Passato e presente si intrecciano nella narrazione, quasi a voler rinchiudere in una rete immagini, sensazioni ed emozioni, mentre l’io narrante prova a ricucire lo strappo causato dal lutto, perdendosi, quasi volontariamente, nell’inestricabile labirinto dei ricordi. Junio Rinaldi (Milano, 1956), dopo una vita da “lettore forte”, è qui al suo esordio come narratore. |