Attentaadovemettiipiè e Dovesei sono una coppia davvero singolare: lei gigantessa, lui nano; ma lungi dal sentirsi fenomeni da baraccone o personaggi grotteschi, i due insieme, con un candore che non è atteggiamento ma reale condizione, si accingono alla colossale impresa di ingoiare, novelli Gargantua, tutta la retorica e l’ipocrisia di chi li circonda; ne scaturisce un romanzo comico, a tratti grottesco e farsesco, nato con l’intento di far divertire tutti: nani e giganti, in particolare quelli che hanno l’ardire di arrampicarsi sulle spalle altrui per guardare un po’ più lontano. Dovesei parla con un megafono per far sentire la sua voce; Attentaadovemettiipiè è costretta a contorsioni estreme per allineare la propria vita con quella degli altri, quelli “normali”: mai una volta però i due soffrono per la loro diversità, anzi la professano con orgoglio, felici di non cedere al conformismo, di non lasciarsi coinvolgere nella frenesia furba e calcolatrice di chi li vorrebbe complici della propria levigata avidità. Personaggi eorici, dunque, e geniali, almeno nel concetto swiftiano del termine (“quando nel mondo appare un vero genio, lo si riconosce dal fatto che tutti gli imbecilli ce l’hanno con lui”), creati dalla penna raffinata e umoristica di Maurizio Russo, al suo esordio come romanziere. Maurizio Russo è nato a Milano nel 1955. Dal 1979 al 1982 ha scritto per il quotidiano Lotta Continua; ha inoltre collaborato con le riviste Università Progetto e Campus. |