Undici storie di “naufraghi e naufragi”. Naufragare è sinonimo di perdersi, smarrire la rotta, vuol dire confrontarsi con il fallimento dei propri progetti e non avere più punti di riferimento, ritrovarsi soli con le proprie insicurezza e le proprie paure.
E se provassimo a vedere le cose in maniera diversa?
Smarrire la rotta forse può voler dire anche avere di fronte infinite possibilità, poter scegliere una nuova strada, scoprirsi liberi da abitudini e consuetudini, sciolti da lacci e laccioli, non vincolati in percorsi che altri hanno scelto per noi, essere padroni del proprio destino. Soli, certo, ma della solitudine di chi può e deve contare unicamente sulla propria abilità di leggere il vento e i segni del cielo.
Il rischio degli scogli e dei bassi fondali è forse il prezzo inevitabile di un’esistenza vissuta in prima persona.

Giancarlo Montalbini è nato nelle Marche e vive da molti anni a Como, anche se non ha ancora imparato a pronunciare la ü lombarda. Ha ereditato dal padre veterinario l’amore per gli animali, dalla madre insegnante la passione per i libri e per la scrittura.
Ha vinto numerosi premi letterari (“Città di Cremona”, “Parole per crescere”, “Antonianum e Bellagio poetica”), ha pubblicato alcuni racconti in antologie e scrive recensioni su lettera.com.